Venezia prima di Venezia

Pensavo di aver letto quasi tutto quello che c’era da leggere di Stefano Gasparri – il mio storico italiano preferito quando si parla di Alto medioevo – ma intervistandolo è saltato fuori che mi ero perso il suo ultimo lavoro, dedicato poi ad una storia che mi è molto cara: Venezia.
In quel momento, ero ancora immerso nella scritture di “Quando Venezia distrusse l’Impero romano” e ho deciso ovviamente di gettarmi sul tomo. Una decisione davvero ottima!
Il libro si divide in due parti, ben segnalate da un intermezzo (utilissimo) di immagini, scavi archeologici e mappe. La prima parte (storica) è di Gasparri, la seconda (più archeologica) di Gelichi. Entrambe hanno una grande importanza per capire una Venezia che ci è poco familiare, perché siamo abituati a pensare più alla Venezia “trionfante” del Trecento, Quattrocento e Cinquecento che a questa Venezia di legno e paglia, di piccoli commerci e di relazioni privilegiate con Costantinopoli.
Nella prima parte, si ripercorre la storia di Venezia dalle origini a circa l’anno 1000: partendo dal succitato legame indissolubile con Nuova Roma, smentendo anche le storie che i veneziani si sono dati per “nobilitare” le loro origini: Venezia non è nata come un rifugio dalle invasioni barbariche, ma come una serie di porti lagunari della provincia “bizantina” della Venetia-et-Histria.
Segue la storia di Venezia sospesa tra Carolingi, Longobardi e bizantini, l’ascesa commerciale e militare nel corso del IX-X secolo, il progressivo affrancamento da Costantinopoli, pur mantenendo importanti legami culturali, politici ed economici. Interessantissime le pagine che provano a ricostruire la politica veneziana nell’anno mille, con anche i probabili sistemi di elezione dei Dogi, il ruolo dell’assemblea e delle nascenti istituzioni repubblicane.
Nella seconda parte, si analizzano le prove archeologiche: dal come mangiavano i veneziani, alle possibili mura di Venezia (con tanto di catena alla Costantinopoli per chiudere il Canal Grande) fino al modo di costruire ed abitare Venezia, che era molto diversa nel 1000 rispetto ad oggi: una città di legno appunto, e non ancora di mattoni e marmo.
Insomma, si tratta di un libro imperdibile per conoscere la storia più remota della più originale città d’Italia e del mondo: una città d’acqua, sale e legno, una città destinata ad “uccidere” la madre, per affermarsi come la dominante potenza dell’Adriatico e del Mediterraneo.
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