Città tardoantiche comparate

La dimensione del circuito murario ci dice molto sulla dimensione delle rispettive città

E’ sempre difficile comparare la popolazione delle città antiche: un modo rozzo ma efficace è però comparare la dimensione del circuito delle mura. Ne viene fuori come le grandi capitali dell’Impero romano erano davvero fuori scala rispetto alle altre città dell’Impero.

Le grandi metropoli: Roma, Antiochia, Costantinopoli

Nella tarda antichità, c’erano quattro città che sovrastavano le altre dell’Impero, erano le sedi patriarcali principali: Roma, Costantinopoli, Antiochia e Alessandria. In questo utile schema, vediamo tre di loro comparate con altre importanti città dell’Impero (Alessandria era a metà strada tra Antiochia e Costantinopoli)

Roma e Costantinopoli in generale erano delle metropoli fuori scala rispetto a tutto il resto del mondo antico. Costantinopoli raggiunse una vetta di circa 600.000 abitanti all’epoca di Giustiniano, per poi declinare progressivamente fino ai circa 50.000 abitanti all’epoca della dinastia isaurica, ai duri tempi di Leone III e successori. Restava però la più grande città del Mediterraneo, e quella dove le infrastrutture antiche si erano preservate meglio.

Roma aveva avuto anche più di un milione di abitanti (all’epoca dei Severi la zona edificata andava perfino oltre le vaste mura aureliane che sarebbero state costruite nel III secolo). La popolazione era poi scesa sugli 800.000 circa all’epoca di Costantino e poi 200-400 mila all’epoca di Teodorico (ma ci sono stime anche di 100.000), per poi crollare intorno ai 40.000 dell’VIII secolo, a causa della perdita dei legami commerciali con Cartagine e la Sicilia. All’epoca, comunque, sovrastava qualunque altra città del mondo occidentale.

Antiochia, la terza città più grande, aveva avuto forse un massimo di 200-250 mila abitanti nella tarda antichità. Dopo terremoti, invasioni persiane e arabe, e una serie di epidemie di peste, ormai all’ottavo secolo era un’ombra di sé stessa. La popolazione era ormai quasi esclusivamente di siriaci, e non poteva avere molto di più della metà dei 50.000 abitanti di Costantinopoli

Le altre città occidentali

Cartagine aveva avuto probabilmente fino a 200-250 mila abitanti a sua volta in epoca romana, anche se la popolazione era scena di molto in epoca tardoantica. Rimase però una grande città fino alla definitiva conquista araba del 598: era la più grande città occidentale dopo Roma. Con la conquista araba, fu distrutta e abbandonata a favore della nuova capitale di Ifriqiya – la provincia califfale del Maghreb: Qayrawan

In Italia, le pricnipali città dopo Roma erano tutte al nord, e tutte furono a più riprese sedi regie o imperiali: Verona, Milano, Ravenna, Pavia. Nella mappa vediamo come queste città fossero nel complesso comparabili, con Ravenna e Milano che avevano forse una popolazione più numerosa, intorno ai 80-100.000 abitanti al momento di massimo sviluppo (per Milano il IV secolo, per Ravenna il V). All’ottavo secolo, queste città non dovevano avere più di 10-20 mila abitanti.

Pavia era una eccezione alla regola: aveva probabilmente più abitanti nell’VIII secolo di quanti ne avesse avuti nell’antichità, grazie al suo ruolo di capitale regia. Ma è difficile che la popolazione andasse comunque oltre i 20 mila abitanti, e probabilmente era inferiore.

Va considerato infatti che – in epoca altomedievale – pezzi di territorio cittadino in Italia erano scarsamente o poco fittamente popolati: non è quindi possibile comparare semplicemente la dimensione del circuito murario per avere un’idea della popolazione.

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Fonte: John Haldon’s The Palgrave Atlas of Byzantine History. Ho modificato leggermente l’immagine per adattarla all’italiano e allo stato della ricerca. Ho anche aggiunto Pavia per comparazione.

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