Questa la situazione dell’Italia al 760, dopo la pace di Ravenna tra Papa Paolo I e Desiderio, con gli auspici di Pipino il Breve.
Nell’inverno del 758, Desiderio riconquistò con una campagna fulminea il ducato di Spoleto e di Benevento, staccandoli dall’alleanza franco-papale. Desiderio assunse la carica di duca di Spoleto e mise suo genero Arechi al ducato beneventano (spodestando definitivamente i Gausi, la dinastia di Alboino).
Al 760, il papato finì per accettare che non avrebbe ottenuto Ancona e Bologna, promesse da Desiderio all’atto della sua accessione al trono in cambio del sostegno franco-papale. In Italia, quell’anno, c’erano dunque ancora tre poteri che dividevano la penisola:
L’alleanza Franco-papale: il Papa controlla direttamente il ducato romano e quello di Perugia, mentre indirettamente ha il controllo di Ravenna e dell’esarcato (formalmente parte del patrimonio di San Pietro in seguito alla donazione di Pipino del 754, ma de facto controllati dal vescovo di Ravenna). In Italia, i Franchi hanno il controllo di Aosta e Susa, a guardia dei principali passi di accesso all’Italia. La potenza franca è militarmente preponderante, cosa che porta ad una fortissima influenza dei Franchi in Italia anche senza una presenza militare diretta.
l’Impero romano (aka bizantino) che manteneva il controllo della Sicilia (la principale sede italiana rimasta, con un forte esercito e flotta). Dalla Sicilia, i Romani controllavano la Sardegna, Otranto, parte della Calabria e il ducato napoletano, dove però c’era un duca (Stefano) che non sarebbe rimasto ancora a lungo nell’obbedienza imperiale
Il regno Longobardo (BLU+AZZURRO), tornato ad essere dopo una breve pausa seguita alla seconda sconfitta di Astolfo la più importante forza politico-militare con sede in Italia
Storia d'Italia 