
Mappa delle costanti campagne di Costantino V contro i Bulgari. Da notare che “Pomorie” è il nome moderno di Anchialos (sede della principale vittoria di Costantino V, nel 763), mentre “Nesebar” è Mesembria.
la Bulgaria di allora dominava i territori a nord dei monti Haemus o Balcani, e la sua influenza si estendeva anche all’attuale Romania meridionale.
Le campagne di Costantino ribaltarono momentaneamente il rapporto di forze nei Balcani, con l’Impero romano in decisa ascesa e la Bulgaria in posizione difensiva e a forte rischio di conquista.
Con Irene, i Romani abbandoneranno la posizione espansionista, decidendo di raggiungere un accordo con i Bulgari. Irene, inoltre, rovesciò anche l’iconoclastia di Costantino V, riportando il culto delle icone con il VII concilio ecumenico (Nicea II) del 787.
Il rapporto di forze tra Romani e Bulgari avrà un nuovo rivolgimento all’inizio del IX secolo, con una colossale vittoria bulgara contro l’iconodulo Nikephoros I alla battaglia di Pliska (811), che perderà la vita nella battaglia (un evento traumatico). Questa sconfitta romana porterà i Bulgari al dominio sui Balcani e convincerà i Romani a tornare al culto iconoclastico, poi abolito di nuovo nell’843.

