Episodi relativi: “Viaggio al centro dell’Europa”, ep. 189, e “La donazione fantasma”, ep. 190

In questa mappa possiamo tracciare l’evoluzione (reale e pretesa) dei domini di San Pietro.
Al 753, dopo le offensive di Astolfo, la neonata “Repubblica di San Pietro” controllava solo i territori degli ex ducati imperiali di Roma e Perugia. Nel corso delle offensive di Liutprando, San Pietro aveva perso Narni (Narnia in latino) e Astolfo aveva sottratto Ceccano.
Nel 754, dopo il viaggio di Stefano II in Franchia, la sottoscrizione dell’alleanza franco-papale e la prima sconfitta di Astolfo, Pipino il breve “donò” a San Pietro i territori in rosso. Ho segnato sulla mappa tutte le città e territori citati dal liber pontificalis e corrispondenti in sostanza al vecchio esarcato, assieme a Narni e Ceccano. Questi sono realisticamente i territori realmente richiesti dal papato fino alla distruzione del regno longobardo. Da notare che queste donazioni (o “restituzioni” nel linguaggio diplomatico papale) rimasero in sostanza sotto controllo longobardo.
Nel 756, dopo la seconda sconfitta di Astolfo, anche Comacchio fu ceduta al papato. A questa data alcune delle città in rosso vengono effettivamente occupate e cedute al papato. In realtà, re Desiderio (il successore di Astolfo) manterrà il controllo sul grosso di queste località fino alla caduta del regno longobardo.
Nel 774, con la sconfitta di Desiderio da parte di Carlomagno, il papato alza (di molto) l’asticella delle sue richieste, proponendo in sostanza una spartizione dell’Italia tra Franchi e Papato che avrebbe lasciato ai Franchi il solo dominio di un pezzo importante di Italia settentrionale. Al Papato sarebbe dovuto andare il resto. Questa pretesa si basava su due documenti falsi: la donazione di Costantino e la Promisio carisiaca. Le richieste papali resteranno lettera morta, ma faranno sempre parte della sfera di “dominio” papale come inteso a Roma.
Mappa interattiva disponibile in basso!
Clicca sulla mappa per identificare i territori ceduti da Pipino nel 754 e 756, oltre ai confini chiesti da Adriano nel 774
