l’Italia nel 737 (epoca di Liutprando e Gregorio III)

Al 737 Liutprando, Re dei Longobardi e sempre più “Re d’Italia” si ritrova ad essere l’arbitro della penisola. Sembra mancare poco alla riunificazione della penisola.

L’Italia nel 737 – all’alba della “rivolta” dei ducati meridionali contro Liutprando, che darà il via ad un nuovo round di battaglie tra Liutprando e il papato, risolto solo al tempo di Papa Zaccaria.

Liutprando, al 737, è ormai l’arbitro dell’Italia, avendo conquistato nel 727-729 il ponte tra i ducati meridionali di Spoleto e Benevento e il cuore del suo regno (Neustria e Austria). Lo ha fatto occupando Bologna e la Pentapoli (le Marche, in sostanza).

Un tentativo dei Romani di recuperare Bologna (forse nel 732) aveva portato a nuove ostilità, durante le quali i generali di Liutprando erano riusciti nell’impensabile: occupare Ravenna. Città che fu poi recuperata all’Impero da una nuova alleanza tra le forze imperiali rimaste in Italia, il papato (con Gregorio III che si riavvicinò all’Impero) e il primo “doge” di Venezia, Orso. Con il decisivo ausilio della nuova flotta veneziana, l’esarca Eutichio era riuscito a rioccupare Ravenna, tornata per l’ultima volta e per la sua ultima stagione sotto il precario controllo dell’Impero romano.

Nel 732, invece, Liutprando aveva imposto il suo candidato al trono ducale di Benevento, avendo già ottenuto la sottomissione del duca di Spoleto, Transamondo. Dal 738, però, in alleanza con il Papato, entrambi i ducati meridionali proveranno a scrollarsi di dosso il dominio Liutprandeo. Ne usciranno con le ossa rotte e con un Liutprando ancor più in totale controllo dei ducati meridionali. Quanto al Papa, dovrà trovare infine un modus vivendi con Liutprando. Di questo ne parleremo nei prossimi episodi!

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