Mappa della situazione strategica a Costantinopoli durante l’assedio del 717-718, come narrato nell’episodio 169 (l’assedio di Gondor)

Non è possibile ricostruire esattamente i contorni dell’assedio di Costantinopoli del 717-718, ma la situazione in alto corrisponde a quella che andò a formarsi dopo che i duellanti si consolidarono in una situazione di stallo, tra l’autunno del 717 e l’estate del 718.
Per bloccare la città, Maslama fece costruire imponenti, doppie fortificazioni sul lato europeo, di terra, della città: una linea contro gli assediati e una contro possibili incursioni dei Bulgari (che effettivamente si verificarono a primavera del 718). Una doppia linea difensiva che ricorda l’assedio di Alesia da parte di Cesare.
Ma la battaglia di Costantinopoli fu assai più complessa perfino di Alesia, perché coinvolse anche il mare: Maslama arrivò a schierare ben tre flotte, una a bloccare il Mar di Marmara a sud, una per bloccare il Bosforo (e l’accesso al Mar Nero) a nord, un’altra per bloccare il Corno d’Oro e imbottigliare la flotta romana, oltre che impedire l’uscita dei pescatori.
Nella mappa, ogni quadratino vale circa 2.000 soldati, stante che i Romani dovevano avere non più di 15-16 mila uomini a difesa della città (inclusi i demi del circo) mentre Maslama portò probabilmente un esercito di almeno 50.000 soldati, forse di più. Non è possibile stabilire la consistenza numerica delle flotte, ma si può stimare che i Romani avessero circa 200 vascelli e che la seconda e la terza flotta araba, assieme, fossero già più numerose della flotta romana, perché quando Maslama le inviò a nord queste erano in schiacciante vantaggio numerico, tanto da costringere in teoria i Romani alla fonda nel Corno d’Oro (anche se alla fine Leone III riuscì ad inviare la sua flotta ad affondare un gruppo di venti navi attardatosi in retroguardia).
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Per saperne di più, ascoltate la puntata 169 del podcast!
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