Ho iniziato qualche mese fa a descrivere una ad una le vie romane d’Italia, perchè queste hanno un ruolo importante non solo nella narrazione dell’epoca tardoantica, ma anche altomedievale, visto che restano gli assi portanti del popolamento della penisola.
Tra queste vie, una che ha segnato in modo particolare la storia della regione Venetia-et-Histria è la via Annia.
La prima via romana importante ad essere aperta fu la via Postumia, che da Genova conduceva ad Aquileia, passando per Tortona, Piacenza, Verona, Oderzo. La via fu aperta nel 148 a.C., dopo che le tribù liguri dei monti appennini furono definitivamente soggiogate a Roma. Serviva a collegare i due principali porti del Tirreno (Genova) e dell’Adriatico (Aquileia) con l’entroterra padano.

Nel 131 a.c., fu costruita però una nuova via che serviva a collegare meglio Roma con Aquileia via terra (la maggior parte del traffico, dopo Rimini, tendeva a proseguire via nave). Questa via andò a raccordarsi alla precedente via Popilia che era stata costruita tra Rimini e Adria, antico porto etrusco dell’adriatico settentrionale, e che forse diede il nome al mare Adriatico. La via fu forse voluta dal pretore Tito Annio Rufo, figlio dell’omonimo console del 153
La nuova via Annia collegò Hatria (Adria) a Patavium (Padova) per poi giungere ad Altinum (Altino), Iulia Concordia ( Concordia Sagittaria. Qui si immetteva nella precedente via Postumia e giungeva fino ad Aquileia.

Da Altino ad Aquileia l’Annia traversò numerosi corsi d’acqua, con ponti, guadi, argini, fossi e canali; edificata quasi sempre in aggere, cioè sopraelevata rispetto al piano della campagna, per proteggerla dalle frequenti inondazioni. A Concordia sono stati trovati i resti di uno dei ponti della via, mentre un tratto è stato trovato all’interno degli scavi di Altino. Concordia fu dedotta lungo la via Annia nel I secolo a.C. e con i secoli darà vita all’insediamento venetico di Caorle.
A Padova, delle tombe si allineavano lungo l’uscita a sudest della via, come da legge e costume romano.
La via Annia ad Altino

Al Museo archeologico di Padova è stata ricostruito il tracciato della via Annia sia dentro la città romana che nei dintorni. Della via sono rimasti quattro miliari, i resti di due stazioni di cambio (a Sambruson di Dolo e a Marghera) e di un ponte (presso Ceggia), oltre a vari resti (come nei pressi di San Donà di Piave).
Puoi leggere di altre vie romane cliccando nella sezione “strade” del sito.
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